venerdì 23 novembre 2007

Unione per Novoli: la delibera per la "Centrale Biomasse" è illegittima


Riceviamo e pubblichiamo:


Non è più possibile amministrare Novoli in modo così disinvolto; il Sindaco e la giunta devono smetterla di considerare il Comune come un ente di loro esclusiva pertinenza e proprietà.

La delibera di giunta n° 214 del 19/11/2007 “Delibera di intenti per la realizzazione nel territorio di Novoli di un impianto di biomasse” è manifestamente illegittima perché assunta da organo incompetente.


Per scelte così importanti per la collettività è fondamentale aprire un dialogo con la cittadinanza e con la società civile al fine di illustrare tutti gli aspetti della proposta, sia positivi che negativi, evitando presentazioni propagandistiche così come fatto dalla società promotrice del progetto di centrale elettrica alimentata ad oli vegetali.


Tra le varie energie alternative le biomasse possono essere considerate una buona fonte alternativa, economica e facilmente utilizzabile a condizione però che vengano sfruttate secondo determinati criteri.


Molti studi scientifici hanno dimostrato che la biomassa utilizzata per produrre energia ha un senso dal punto di vista energetico e ambientale solo se viene raccolta e convertita in energia nel raggio di pochi chilometri (al max 20-30km) da dove è prodotta e senza subire lavorazioni intermedie.


Non è questo il caso dell’impianto proposto dalla Archè s.r.l. per una potenza elettrica di 15÷20 MegaWatt “alimentato da oli vegetali di provenienza preferibilmente nazionale grazie agli accordi sottoscritti con le Categorie agricole interessate”. (Sic!)


Ipotizzando l’uso di girasoli e le potenze in campo servirebbero per la sola centrale di Novoli circa 25÷30 mila ettari di terreno con irrigazione artificiale e con largo uso di concimi chimici, stressando un terreno già a rischio in termini di approvvigionamento idrico e desertificazione.


E’ indispensabile, prima di far credere agli agricoltori che la produzione di biomassa allo scopo energetico sia la soluzione per i problemi economici del settore, fare valutazioni preventive e porre regole precise su tutti gli aspetti citati.


Nella nostra provincia sono già state presentate, o ipotizzate numerose nuovi centrali da 20÷25 MegaWatt.


Chi propone queste centrali a biomasse pensa solo a produrre energia elettrica al più basso costo possibile, ricevendo anche contributi statali sottoforma di “certificati verdi” per i primi 12 anni di attività, e quindi l’obbiettivo sarà soprattutto reperire biomasse al prezzo più basso (Brasile, Indonesia, Malesia, ecc.) senza preoccuparsi della distanza e dell’impatto ambientale causato dall’abbattimento di intere foreste.


Questo non è accettabile sia da un punto di vista ambientale che “etico”.


La nostra proposta è quella di svolgere una preventiva analisi della capacità del territorio di fornire biomassa vegetale (residui di potatura di ulivi e vite, residui di distillazione, scarti dell’industria olearia, biogas, rifiuti organici), individuare le aree più votate alla produzione ed individuando anche la “taglia” più idonea degli impianti, al fine di garantire uno stretto legame impianto-territorio e non rendere necessari grandi trasporti.


Novoli, 23 novembre 2007


Il capogruppo consiliare de L’Unione per Novoli

NOI SIAMO SICURI CHE NOVOLISICAMBIA....BASTA VOLERLO

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